Ho questi occhi sempre gonfi come di chi ha pianto troppo o veduto assai e se anche ho un paio d'occhiali per guardare da vicino attentamente e vista non mi manca in lontananza non vedo oltre queste quattro case dirimpetto dove per rispetto non entro né m'apposto a sbirciare dietro la tendina. Dei miei vicini conosco soltanto la geografia dei loro giardini e il rumore del tagliaerba nei mattini di sole. Stesso rumore del dolore e del pianto d'ogni filo d'erba mio reciso.
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Lorena Turri
- 30/01/2011 19:12:00
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P.S.: Colgo l’occasione per salutarvi... ho delle cose importanti da fare, starò via un bel po’!
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Lorena Turri
- 30/01/2011 19:07:00
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Mi vuoi male Loredana! Qualche filo d’erba mi è rimasto!!!
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Loredana Savelli
- 30/01/2011 18:14:00
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Bella!!
(parere personalissimo: se togli il "reciso" finale, è tutto più contenuto e suggestivo).
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Roberto Perrino
- 30/01/2011 17:59:00
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Possiamo dire lo stesso di tutto il mondo attorno, che la nostra debole vista non riesce a decifrare, proprio perche’ spesso ci distrae <<la geografia dei loro giardini/e il rumore del tagliaerba...>>. E il senso di smarrimento davanti alla nostra impotenza di guardare oltre, ci riporta al nostro intimo <<... rumore del dolore e del pianto/d’ogni filo d’erba mio reciso.>>. Un testo molto intenso in una forma leggibile e diretta.
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