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al testo di Lorena Turri
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Rannicchiata come un feto, chiusa in questo ring senza finestre e stretta da un cordone all’iperspazio, soffermo lo sguardo inebetito sul poster di Lupo Alberto e leggo: “Belli si nasce...fighi si diventa!” E cosa sono diventata io, adesso, se non lo zimbello del mio stesso corpo stizzito da tanta sciatteria? Vedi che anche tu sbagli, Lupo! Ormai ho perso il conto dei giorni persino sul pallottoliere, incastrata dal moto perpetuo di due delfini che giocano a palla, souvenir di una vacanza marina quando ancora ballare scalza di notte, sull’umida sabbia di un cielo adriatico, poteva sembrare il lietofine della mia vita. Eccomi qui, invece, né carne né pesce, in questa mia adolescente vecchiaia a perseguitare parole per dire a tutti che lo sconforto, davvero, non ha finestre. |
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