LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Domenico De Ferraro
Desto Nel Canto

DESTO NEL CANTO

DI DINO FERRARO

Desto nel canto lascivo ed immane mi conduce all’amore di un tempo perduto in leggendarie memorie ora fuggendo per altri lidi e beate congiunture si lasso senza saper convivere di solo pane ed amore in loco. Tra insane genti, s’andrà intrisi di logiche ermetiche con elmi macchiati di sangue dopo aver lavorato vicino fornace cilestre e senza finestre, infaticabili nella falsità dei miti . Si andrà mesti , ignudi per ore liete , decantando con liuti e zampogne la mesta ricorrenza e non ci sarà destino che tenga in seno ombre di fallaci intelletti. Esprimere il vano concetto d’essere ed ingrato il conoscere per rime felici in varie vite nel canto di spingule francesi : Nu juorno mme ne jètte da la casa, jènno vennenno spíngule francese lasso in metrici versi per cunicoli lugubri ove la mente s’inebria nella sua bellezza.

Fatti fummo per conoscere la morte e quando avvinti dall’ignoranza risorgeremo per combattere il male c’attanaglia. S’aprirà il forziere contenente tanti versi spesi in senile semenze, si farà gioco di noi il sapere e dei nostri sentimenti . Ma fummo lesti nel vedere la morte di come ella ignara viene a galoppo e denigrando , domandando , dondolandosi nel buio, ella scopre la sua peluria il suo virgineo sesso. Amore effimero fatto di solo esperienze ,migranti tra luridi fondachi di cultura che non conducono a nulla se non alla morte. E sopra l’alto colle nella bella piazza s’udrà cantare di noi e della nostra sorte . Si raduneranno mille soldati e mille donne, bimbi e vecchi di vetusta età. Si farà comunella si farà ammenda di ciò pensammo e saremo grati agli dei del nostro coraggio.

Ora lungi per molte ecloghe, cosa ci resta se non la sostanza l’effimera confusa prosa , bella ci consola, ci riempi i giorni ci fa sentire re e regine tra molti strepiti in gemiti sparsi nell’eco di nomi di amori solinghi . Ed in gaie avventure mi svesto di presunti affanni nei sensi mi faccio una Pippa poi guardo dalla finestra la stretta antica via , bello è il vivere , bella la morte. Seppur condonati ad essere uomini e donne ,schiavi, scugnizzi , lestofanti arriveremo alla sostanza poi avanti e indietro con l’estro di come avvinti nella sostanza ci desteremo dalla lussuria nel vano dire dormiremo, contenti ai piedi di una croce di legno.

Di notte andremo nei nostri sogni infantili , frustati dal destino dalla voglia di essere un solo padre, una sola madre. E ninna , nonna, zitto, zitto la gioia s’abbocca nella bocca della gaia sapienza allarga le gambe chiudendo in seno l’invitta speranza la presunta sconfitta. Fu io a capire in diversi anni, esule figlio proletario di un mondo profano fu io a scegliere di restare solo con il mio poetare con le mie passioni. Fui condannato per questo e mandato in carcere a scontare una pena con tanti perché di immote rovine di meriti empi di vite mai spese per pochi eletti fui castigato nella forma.


L’ingrato comprendere, scappa e rattrista poi si spoglia dei suoi averi non tralascia la storia di quello che noi siamo e seppur condannati siamo li a gridare chi siamo. La vita del vicolo la bella che balla nella mente di un dio nel ricordo noi figli scacciati da un paradiso senza padre. Di tante canzoni di tante esultanze , mischiammo il nostro capriccio con aglio e peperoncino. La festa ha inizio la morte c’invita ad essere seri ,siam tutti invitati nella vita e nella sorte ad assaporare l’eterna bellezza del mondo. Poi come tanti migranti come figli ingrati, spogli dei nostri anni con occhi venati di sangue con la voglia di fornicare tra fortune lasse San Pietro ci sveglia dal sonno e le campane suonano nell’eco del domani. Vedremo per un attimo angeli e demoni venir verso di noi uno stuolo di santi con a capo il profeta il macchinista del treno con Gigino insieme a Carmela senza mutande con il figlio in braccio , allegramente nel sacro cuore con l’amor di un popolo , saremo tutti invitati a capire . Ora si bea la morte di noi , si bea dell’infausto destino , dell’ingrato capire per rotti singulti , nei pianti , nei canti nell’amore molesto infine ognuno esulta vicino al capezzale della moribonda bellezza, cinto d’alloro il capo , desto nel canto di primo mattino.

Nessun commento

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato il tuo commento non andrà direttamente in pubblicazione ma passerà da una convalida della Redazione.
Quando avrai inviato il commento, riceverai una e-mail all'indirizzo che hai inserito nell'apposito campo sottostante contenente un collegamento (link) cliccando sul quale covaliderai il tuo commento che sarà pertanto letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, a insindacabile decisione della Redazione; potranno passare alcuni giorni dalla eventuale pubblicazione. Se il commento verrà pubblicato, allora sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.

Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.

Nominativo (obbligatorio):


Posta elettronica (obbligatoria):

DA LEGGERE PRIMA DELL'INVIO DI UN COMMENTO
Nessun utente può gestire i commenti pubblicati, solo LaRecherche.it può farlo.
La rimozione di un commento da parte di LaRecherche.it non equivale alla cancellazione dello stesso, il commento, in prima istanza, verrà tolto dalla pubblicazione e sarà cancellato soltanto se non costituirà possibile prova del venir meno al Regolamento, in ogni caso la sua cancellazione definitiva o meno è a discrezione di LaRecherche.it.
Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).

I tuoi dati saranno trattati solo per gestire la pubblicazione del commento. Per maggiori informazioni leggi l’Informativa privacy. Inviando il commento dichiaro di acconsentire all'Informativa privacy sul trattamento dei dati personali:

Acconsento Non acconsento