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Mater Matuta

                         MATER  MATUTA

 

Un raggio di sole illumina in questo giorno di pioggia  il  mio ricordo il tuo viso nel sogno che cresce novello nella musica che scorre con il sangue dei santi nei  miti pellegrini con coraggio emergono  per luoghi d’inenarrabile bellezza attraverso la  tua immagine  racchiusa dentro di me  madre  del mondo.

 

Maggio  un caldo abbraccio   ,un  viaggiare  nell’ universale immaginario su questa terra  in guerra   , che  nasconde   ogni spirituale ragione    di luce propria  e fa  giungere ad  una visione  rosea  come il vedere     stringere  sul tuo ventre ferito   il  piccolo  corpo  roseo  et  innocente , frutto  di quell’amore d’uomini indigenti lassi nel peccato nell’ingiuria che gorgoglia come un mulinello di parole sincere per vortici concentrici in amplessi ed ossessioni di vecchi miti  coniugali.

 

Un amore che rende  santi , in cerca di chi siamo di chi fummo per emeriti sogni incipriati arcigne malaparole di bocca in bocca creati della stessa sostanza del padre .

E del creare  siamo liei come il viaggiare nel perdono che rompe ogni indugio nella preghiera che mesta  sale lenta figlia della miseria morale. Orizzonti di d’idee poeti immani , volgari strattonati pagati messi al macero. O versi ligi nella forma  elladica  di un canto  che esalta  il vincitore.

Seguendo la  morte per lidi solitari di fianco al mare antico nei tuoi occhi celesti sulla tua bocca avulsa in  forma di baci cilestri di acherontiche imprese linguistiche di acerbi coiti furtivi.

 

Noi tutti , senza tempo  nell'ore trascorse insieme , con  le lacrime raccolte  di fianco  un urna  ove sono  rinchiusi i  nostri morti  i  fatti   ed i  pensieri cruenti d’un tempo che passa inesorabilmente . Madre divina  forma  di  universale  divenire  che non ha spazio et  tempo ,  che non ha ragione di molte religione ella nutrice di un essere primordiale  frutto di milioni d’anni ella madre della vita , della favola bella che anima il nostro misero canto.

Andando incontro  all’incerto domani  ,celante in se il muto  dolore , profondo e crudele dei martiri . Oltre quel muro d’ipocrisie sociali, apoteosi del male , madre  del ricordo ,  madre dolente morta per mano ignota per un dubbio per un essere malvagio per invidia e spergiuri di caos di forme avulse al proprio essere parlamentare , dottore , primario,  commendatore,  asino che vola nel cielo di maggio che raglia contro gli imbecilli. Nel legame inviolabile,  nel cammino  , nel nome del padre  nell’essere uno e trino  . Immortale  legame nel  lento  morire di rime primaverili,  nell’onde del mare che bagna  questa terra ,  nell’eco del  canto  ,elevando suppliche

a quella immagine  luminosa  che digeriamo lentamente dopo pranzo. E nel crescere et contemplare il sacrificio ,le fatiche,  il tuo volto . Madre, dramma d’  amore ricordo di giorni intimi , rinchiusi  nell' animo ,prigionieri  dentro se stessi,  insieme alle sconfitte , alle contraddizioni,al sorriso, alle carezze a  quel sussurrare il tuo  santo nome  salendo faticosamente   lungo il crinale , incline agli errori commessi ,  verso il proprio calvario  quotidiano in  doloroso silenzio.  Salute a te  Madre degli Uomini.

Ave o  Madre Degli Dei .

 

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