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al testo di Massimo Castiglia
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(al nostro adorato Cane)
Ti ricordi quando lesto, sulla strada t'abbracciai, occhi persi 'sì spauriti, tu affidarti a chi non sai. Solo Amore posso darti, che già li m'affezionai, il tuo manto 'sì sgualcito con le mani riordinai. A chi desti devozione, che così ti ricambiò, quale premio l'abbandono, che la Vita t'oscurò. Vile, pavido e codardo sulla gogna stia quell'uomo, possa esser deprivato, della Gioia del Perdono! Cucciolino mio adorato, son l'Amico Tuo Migliore, col mio cuor per te novello, io m'accendo al Tuo calore. Col pennello che brandeggi, tu dipingi la mia vita, non sei "uomo" che mi chiede, tosto la contropartita. Sono grato alla Natura che parola non t'ha dato, i tuoi sguardi e le tue pose, han più gran significato. Questo ben dell'intelletto, appannaggio degli "umani", ci fu dato per dispetto, a che servono le mani? Non conoscon tradimenti, dell' Amore son sovrani, hanno Nobili Ardimenti, non distruggono il Domani. |
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