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al testo di Massimo Castiglia
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Vorrei poterti chiedere perché,
hai preso il nostro fiore e l'hai reciso, ricordo a tratti e a stento il tuo sorriso, d'infanzia non trascorsa insieme a te. Capisco, ci son fatti molto gravi, può darsi, tu non veda più rimedi, ma se alle mie parole tu, non credi, nell' unghie la tua acredine celavi. A questa nostra madre che divide, al posto di far pace con il mondo, ti ho perso trascinata verso il fondo, di un mare indifferente che ci uccide. A te la sospirata decisione, di farti scudo e farmi indietreggiare, nel verso tuo, m'arrischio all'alto mare, subisco ancor quest'altra esecuzione. |
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