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al testo di Elisa Mazzieri
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Vieni Formica dorata Formica dannata ho aspettato ho avuto mi basta mi avanza nutrita a rifiuti avanzi di echi i resti per me sono stati banchetti vieni e accontentami divisa — mi dicono — è meglio che zero ma peggio di una e si può governare vieni e scolpiscimi gli occhi e la mano e un capello soltanto a sgranare il setaccio la valigia è sulla scala pronta come me da sempre mi dicono sia nata per questo — una valigia e una scala entrambe lavate di fresco
Diranno che ho scelto rispondi per me rispondi alla porta diranno che ho perso rispondi per me racconta la lotta valanghe a frammenti l’orrore e il piacere lo stesso vestito un sussulto poi il conto ogni volta più alto per un briciolo sordo già secco a metà diranno che in fondo c’è altro rispondi che al fondo c’è voce di tuono rispondi che al fondo c’è spazio soltanto per una diranno che ho avuto paura rispondi che è vero rispondi che vado con l’anima asciutta e il sangue lavato rispondi che all’altra condanna ora scelgo la mia
Formica dorata aspettami arrivo — il tempo soltanto di un altro belletto intanto di’ loro che mento e della sua barba ne feci una stola e una corda per scendere il pozzo e a ogni gradino un’impronta e a ogni gradino una veste ma ora — svestita piedi in aria di’ loro che ora non è di’ loro che è tardi la fine è passata |
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