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Una

 

Ci spargeste d’oro voi e ci uccideste

voi pietrificaste il cobra rosso

badando a non confondere l’Idea

ci deste un’Ida stanca e sempre in lutto

guardiana della fiamma eppure cieca

che non poté distinguere la luce

col capo appesantito dalla calce

le ossa mezze rotte eppure viva

se ad altri lei si dette o voi la deste poco importa

con la bocca piena di cemento non si può mangiare uguale

 

Foste invidiosi della sua solitudine

Soli — voi — non potevate essere

perché terribile è la solitudine e magnifica

 

Con fibule serraste e ammutoliste

il ritmo sanguinante della Terra

per meglio aprirle il cuore a usufrutto

che il suo piacere libero sia colpa

ma se copriste il fiume di catrame

che il cielo si oscurò perché stupisce?

 

Così

sepolte mute e cieche ci rendeste

ma la solitudine nostra non l’avevate

perché terribile è la solitudine e onnipotente

 

Faceste fare il giro alla pienezza

squarciando buccia e polpa con l’arpione

che l’utile non sveli mai il diletto

bella o saggia — meglio dismessa

 

Eppure vi scorgemmo nello specchio

cercare con dovizia e sempre all’erta

mai soddisfatti — nemmeno per vendetta.

 

Terribile è la solitudine e trasparente

non ha sostanza alcuna e già le ha tutte

risale dalla Terra che è Parola è minima compatta eppure è ovunque

per questo ci provaste e per possesso

ma ancora come sempre Lei ritorna

l’antica Larva bianca che tempesta

i vostri sogni grigi e castigati

e più faceste buio col bitume

più lei splendeva ovunque tutta piena

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Elisa Mazzieri - 24/12/2014 20:58:00 [ leggi altri commenti di Elisa Mazzieri » ]

Sì, Ida o Idea, sempre "mater". Grazie per il sorriso, Vlad.

 Vlad - 24/12/2014 02:43:00 [ leggi altri commenti di Vlad » ]

sorrido. l’anadiplosi dell’idea è carina.
molto bella tutta.

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