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Sorgente

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Ti prego ti prego ti prego

Hai presente un vaso? È vuoto

Eppure stavolta davvero

stavolta per ieri per sempre per tutte

 

Non appellarti alle evidenze

per far finta di capirmi

che direbbero il contrario

lo so da me e anche lo stesso

lo dicevo senza voce che le cose hanno cadenza

e che il giro poi si inverta non stupisce

ma ho cambiato molla e perno all’orologio

e lo porto alle caviglie è più sicuro

i miei polsi non li porgo non offro mani

 

Ma se l’ultima volta appena ieri te l’ho chiesto per favore

a che serve la preghiera?

Non ricordi, non ci credo come non hai creduto a me

abbi fede non è certo per vendetta

non mi sento così folle da cambiare amore in odio

per legarmi anche più stretta

mi hai accorciato il fiato quanto basta

ma respiro − è sufficiente

 

Ti ricordi di quel vaso?

C’era dentro una sorgente

l’hai creduta eterna e l’hai obbligata

a ubriacare mandrie e morie di sete

e ogni volta da una goccia lei è rinata

e ne ha fatti bere ancora  per non accusare te

ma quell’ultima sorsata restò appesa così a lungo

da mutarsi in forca e la squassò

per la sorte l’urlo esplose proprio allora

negli scherzi della gola e la spezzò

 

E ora hai voglia a riempirlo col tuo miele

fallo pure – non attacca

non sapevi di quel vaso che era la sorgente

l’uno e l’altra sono asciutti e io sobria

 cristiana fischer - 10/01/2015 21:47:00 [ leggi altri commenti di cristiana fischer » ]

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