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al testo di Elisa Mazzieri
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Ti prego ti prego ti prego Hai presente un vaso? È vuoto Eppure stavolta davvero stavolta per ieri per sempre per tutte
Non appellarti alle evidenze per far finta di capirmi che direbbero il contrario lo so da me e anche lo stesso lo dicevo senza voce che le cose hanno cadenza e che il giro poi si inverta non stupisce ma ho cambiato molla e perno all’orologio e lo porto alle caviglie è più sicuro i miei polsi non li porgo non offro mani
Ma se l’ultima volta appena ieri te l’ho chiesto per favore a che serve la preghiera? Non ricordi, non ci credo come non hai creduto a me abbi fede non è certo per vendetta non mi sento così folle da cambiare amore in odio per legarmi anche più stretta mi hai accorciato il fiato quanto basta ma respiro − è sufficiente
Ti ricordi di quel vaso? C’era dentro una sorgente l’hai creduta eterna e l’hai obbligata a ubriacare mandrie e morie di sete e ogni volta da una goccia lei è rinata e ne ha fatti bere ancora per non accusare te ma quell’ultima sorsata restò appesa così a lungo da mutarsi in forca e la squassò per la sorte l’urlo esplose proprio allora negli scherzi della gola e la spezzò
E ora hai voglia a riempirlo col tuo miele fallo pure – non attacca non sapevi di quel vaso che era la sorgente l’uno e l’altra sono asciutti e io sobria |
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