Si sfece il canto gobbo in fine maschera e braccia quiete intorno come vela che riposa eco di nuvola o conchiglia E gocce di mattino nuovo giù dalle grotte veloci sulle guance fino alla pancia che non è anfratto-ventre — non è mistero pancia soltanto E giù alle cosce né spalancate-chiuse dischiuse-offese cosce soltanto E infine giù dentro la Terra — che è Mistero giù dove il piede resta piede soltanto
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Elisa Mazzieri
- 15/11/2015 06:33:00
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Nessun rischio a rischiarare. Anzi. Ciao Nando
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Cristiana Fischer
- 13/11/2015 11:24:00
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"e braccia quiete intorno come vela che riposa" giù, fino al Corpo
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Ferdinando Battaglia
- 13/11/2015 07:21:00
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La scrittura la trovo meravigliosa, gli ultimi tre versi della prima stanza di suggestiva bellezza poetica; interessante il tema, ben reso lasciando ai versi il compito di partorire il dissidio tra il simbolico e il reale, tra l’usurpazione del "funzionale" e la verità materica del dato fisico, fangoso, non ancora culturale, scenico. Meno convinto del maiuscolo astronomico, più favorevole a quello "teologico", poiché rimarca la distanza tra le possibilità di significato e ciò di cui si cerca di significare. Mi rendo conto di stare rischiandcono molto: la tua cultura insieme al tuo rigore logico diventano, non per tua volontà di oppressione ma per la mia ignoranza, possibili strumenti di supplizio alla mia condanna, qualora io avessi "smarrito" il testo.
Ciao, Elisa.
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