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al testo di Elisa Mazzieri
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Qualcuno che scopre la prima persona plurale qualcuno che invece o ricorda che altrove si nasce e si vive in attesa, così: dell’impatto
Qualcuno che a tratti sbeffeggia escogita d’impeto a volte e un po’ si scoraggia qualcuno che chiede alla cassa qualcosa di più e vede che c’è dietro il vetro quasi sempre una donna — e nota, qualcuno che gli occhi cerchiati li aveva anche prima — la donna alla cassa
Qualcuno che ieri al bancone “come stai?” il bicchiere già in mano e la testa voltata e che adesso non sa qualcuno, eppure, che si commuove
Qualcuno che cerca la voce o lo sguardo e chiede per strada il superfluo qualcuno capisce che poi così ci si sente anche prima
Qualcuno che inventa altro riderci su e lascia le finestre più accese qualcuno che comunque il Lungotevere deserto è bello e ci passeggia lo stesso qualcuno che forse si ama di più
Qualcuno che un giorno poi l’altro sempre meno canzoni qualcuno che attende il rigetto che stende propositi che aspetta che passi qualcuno che a distanza di contagio si ritrovava già e non attende più |
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