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al testo di Elisa Mazzieri
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Vedo grani lucenti tranelli di galassie immaginarie spirali atomiche inghiottite controvoglia da un orizzonte malfatto
Altri lacci per caviglie di donna seguono gli eventi pesanti di ferro o diamante acidi in gola — lacca dita bile braccia grondanti pulviscoli e tagli mani da cui ci si aspetta — e senza scherzi letterari attitudine all’ordine o la creazione.
Una, ma replicabile Creazione discreta, ordinata.
Il mio è solo un piccolo caos — senza danze stellari che si alimenta da sé mentre dormo o sbadiglio e mi distoglie dal Tempo
La voglia di ordinare trascrivere e sventare i calci del retaggio e alla fretta dei posteri — mi toglie
Oppure mi scosto da me — fino al fondo sottraggo e alla via così, in alto mare esaltazioni — e cavigliere passeggère troppo esposte senza rotta
Attenzione, però! Attenzione: alla bara che galleggia da sé che dal diverso ritrae la somiglianza e va’ che non rettifica la meta in assenza di splendore
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