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al testo di Elisa Mazzieri
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Rossa di capelli (poesia elegia o canzone)
Tra i fili stesi qualche volto indugia di più una madre chiama nel cortile la bambina guarda gli ospiti della signora vanno via, ridono piano
Considera la donna il corteo scomposto piume e lustrini varcano in schiamazzi le ringhiere segnate della periferia questa non è zona da scandali eppure sa la figlia — rossa di capelli che la piccola signora del cinema è morta senza funerale né il suo vero nome
Qualcuno ha provato a svegliarla — dicono ma il corpo era rigido e all’ingresso una targhetta bianca dice che la casa è una casa qualunque da feste e divani soggetti e progetti un capriccio da diva un quartiere di popolo e facce da comparsa, ammirano i registi rapiti dalle fontanelle ignorano che donne e uomini hanno braccia indistinte da lavandaia o muratore e tatuaggi sbiaditi, qui fatti in ore di pioggia — inchiostro della penna
Fra i ricordi appesi scruta visi diseguali alle pareti la giovane amante del produttore stessa acconciatura gonfia corpi smagriti in nuvole d’effetto bucano la patina gli occhi neri della rossa pronta a tutto
Lenti scure e abito chiaro chiama la sua bimba il re della festa — lei resta e un’altra giovane amante sparpaglia già capelli dorati sul braccio appena vuoto dell’imperatore
Il vecchio preferisce le rosse ma la prima è svanita morta la seconda e la bambina in cortile sarà donna troppo tardi e pericolosa
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