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al testo di Elisa Mazzieri
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Cura finita e ora si potrebbe parlarti privi di pena, la tua
Eppure ora vanno di fretta tronfi di fantastici imprevisti attaccano rapidi, senza discorso a volte persino ti dimenticano appoggiata allo scaffale la tua voce sfondo vintage all'andirivieni misero quotidiano della loro spaventosa ignoranza vestita da saggia stirpe eletta
La Perturbante va sempre azzittita: che non si ascoltino le sue parole e non se ne incroci lo sguardo malefico
Ora, eppure sei guarita è attestato in doppia firma ma il tuo occhio spento non basta infastidisce il loro sollievo la tua disgraziata docilità
Dicono che sei stata collaborativa e in fondo per la tua isteria sono bastati punteruolo e martelletto e gambe aperte in costrizione sia lode agli stupratori sadici impotenti in camice bianco!
Che tuo padre e tuo marito si costruiscano invece ponti dai pilastri ben radicati nel ventre violato del mondo atti a reggere la fuga
Ingiurati terra e corpo ignorati sussultano secoli gonfi di acque ferme frananti
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