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al testo di Elisa Mazzieri
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Fu un'antenna di una TV mai avuta, all'inizio ma aveva forma di albero maestro e la adornai di lustrini: il mio primo albero di Natale E il successivo fu un ramo sbiancato con puntale e boa d'argento E dopo una spirale scheletro di una cesta da bucato
E fu scalpore e file e filari di lucette nella mia casa buco ma a due piani e ancora fiocchetti specchi e rose in tulle
Quest'anno avrei voluto giusto un albero listato a lutto per dignità almeno e in più le mie dita mi hanno tradita invece ancora ho aggiunto sembrava una chiocciola per qualche galassia morta
Nessuno ha notato le fitte delle dita e ogni nodo una scossa al cervello mai, mai dare inizio a uno spettacolo a cadenza!
Così ho preso cesoie e guanti qualche breve scossa vetri in pezzi e la scatola che aspetta il cassonetto in fondo alle scale sembra quasi un bottino da pirati ma buia è la terra a oriente il cielo schiarisce di urla soltanto senza aiuto né richiesta senza sguardo al dolore dei miei nervi delle mie dita dello sforzo e il lavandino perde e resto sola tra frantumi e fili strappati e niente niente niente più
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