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Festa in frantumi

Fu un'antenna di una TV

mai avuta, all'inizio

ma aveva forma di albero maestro

e la adornai di lustrini:

il mio primo albero di Natale

E il successivo fu un ramo sbiancato

con puntale e boa d'argento

E dopo una spirale

scheletro di una cesta da bucato

 

E fu scalpore

e file e filari di lucette

nella mia casa buco ma a

due piani e ancora fiocchetti

specchi e rose in tulle

 

Quest'anno avrei voluto giusto

un albero listato a lutto

per dignità almeno

e in più le mie dita mi hanno tradita

invece ancora ho aggiunto

sembrava una chiocciola per

qualche galassia morta

 

Nessuno ha notato

le fitte delle dita

e ogni nodo una scossa al cervello

mai, mai dare inizio

a uno spettacolo a cadenza!

 

Così ho preso cesoie e guanti

qualche breve scossa

vetri in pezzi

e la scatola che aspetta il cassonetto

in fondo alle scale sembra quasi

un bottino da pirati

ma buia è la terra a oriente

il cielo schiarisce di urla soltanto

senza aiuto né richiesta

senza sguardo al dolore

dei miei nervi

delle mie dita

dello sforzo

e il lavandino perde

e resto sola

tra frantumi e fili

strappati e niente

niente

niente più

 

 

 

 

 

 Salvatore Pizzo - 07/01/2024 23:54:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

"...ma buia è la terra a oriente

il cielo schiarisce di urla soltanto

senza aiuto..."

Un paesaggio interiormente devastato, per un mondo esteriormente senza speranza alcuna: sono tempi bui, forse di transizione. Ma queste feste dette in versi e costruite con l’arte povera della poesia, dicono molto più della miseria che ci opprime, così privi come siamo di umanità.
Grazie

 Annalisa Scialpi - 04/01/2024 19:34:00 [ leggi altri commenti di Annalisa Scialpi » ]




Bella, c’è tanta tanta poesia in questa ’festa in frantumi’.

E’ molto più che roba da vigilia illuminare i pezzi sparsi.

Grazie e buona serata carissima...

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