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al testo di Nicola Lo Bianco
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XVII
Mentre Cristofalo placidamente felice chiudeva gli occhi lo stesso giorno del tunisino che si buttò a mare dal porto a nuoto voleva ritornare alla sua casa vivo o morto s’alzò un vento di scirocco un fuoco che seccava l’anima e i cervelli facili a dire ch’era un fuoco di mille diavoli non c’era scampo attorno all’unica fontanella ci fu guerra tra bottiglie e bidoni mostravano i denti pure i cani tutti a cercare refrigerio ombra e frescura dentro e fuori s’infilavano nei portoni facevano ciurma nei sottoscala i più scaltri stavano freschi nelle banche ad aspettare vediamo chi si va a sventurare in città c’è il coprifuoco l’unica l’immondizia circola in piena libertà vola festante insieme a mosche e zanzare ballano certi topi veri padroni di piazze e palazzi uno spettacolo sotto la càmola del sole se non finisce questo scirocco ci porta tutti al manicomio
brano da IN CITTA' AL TRAMONTO, inedito
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