A Sofia anima mia, che passavi sempre dove io dormivo mi salutavi di lontanoseguita da due tre cani randagi, giravi per la città per amore dei gattigli davi a mangiare croccantini e bocconcini, giravi sola sembravi senza casa e famiglia, e allora quei due si avvicinarono con gli affari di fuori a sventolarli con la mano a pesarli – ti piace? , dacci a mangiare pure a questi uccelli affamati, non ti fanno pena? - , si guardavano attorno, e difatti non c’era nessuno, solo che c’ero io con il serracolo in mano….Sofia, anima mia,fu così che io parlai la prima volta con te e tu con me,e poi sempre quando passavi t’avvicinavi e mi parlavi,tu dei gatti e io dei miei fiori, e dell’amore, e mi chiamavi:- Gioacchino, Gioacchino, sei un fiore di garofalo, garofalino mio,quando vuoi, se vuoi, io voglio,facciamo l’amore.Sofia, anima mia, solo a te io devo rendere conto,ai tuoi gatti, ai miei fiori, agli innocenti morti
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