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al testo proposto da Luca Gamberini
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IL CENTRO DEL FIUME Figure di carta che devono nuovi pensieri e fragili miti creati dal mondo di ieri disperdono giovani forze sottratti al domani lasciando distorte le menti e vuote le mani consumi la vita sprecando il tuo tempo prezioso raggeli la mente in un vano e assoluto riposo trascorri le ore studiando le pose già viste su schermi elettronici oppure di false riviste e tieni le orecchie tappate agli inviti del suono e questa è una polvere grigia che cade sugli occhi dei figli dell'uomo deciso a sfuggire il tuo tempo che soffia e ribolle non abile a prendere il passo di un mondo che corre coraggio è soltanto una strana parola lontana tu cerchi rifugio in un pezzo di canapa indiana il sesso che prendi con facile e semplice gesto rimane ancora e di nuovo soltanto un pretesto e ancora nascondi la testa alla luce del sole il sesso è scoperto però hai coperto l'amore e tieni le orecchie tappate agli inviti del suono fai parte di un gregge che vive ignorando il domani e corri da un lato e dall'altro ad un cenno di cani il mito di un lupo mai visto ti ha fritto il cervello e corri perfino se il branco ti porta al macello e dormi nel centro del fiume che corre alla meta e niente che possa turbare il tuo sonno di seta qualcuno ti grida di aprire i tuoi occhi nebbiosi ma tu preferisci annegare in giorni noiosi non senti che ti stanno chiamando con voce di tuono e questa è una polvere grigia che cade sugli occhi dei figli dell'uomo. |
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