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Settembre

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Settembre

Sulla cime degli alberi
seduce il tuo accenno
di scalpo dorato.
Non brucia più il giorno
ma il tepore ancora riscalda
la solitudine degli zigomi alteri.

In tutto l'anno mai le donne
saranno così belle, esaltate
dagli alti prelati del mare
e del sole, antilopi alate
a gambe scoperte
nel traffico desto.

Eppure non visti
solerti postini
hanno spedito
da tempo
avvisi di sfratto
agli uccelli sudisti
e di notte ai bambini
sale la febbre
del primo giorno
di scuola.

Questa tua doppiezza
è la tua forza, settembre:
continui a pranzare
a prezzo fisso sul litorale
ma poi flirti con l'ombra
invereconda, convochi
la pioggia al tuo capezzale
sproni la morte a esortarci
ad amare
ogni morso di luce
nella clessidra.

 Arcangelo Galante - 01/09/2018 13:56:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Una poesia particolare e diversa da molte altre, come stile e temperatura di sviluppo, che descrive meravigliosamente la visione dell’autore su di una giornata del mese settembrino, da lui vissuta, nell’anima.
Suggestive metafore rendono molto graziosa l’intera pubblicazione.
Il melodioso e ritmico stile delle parole, scelte dall’autore, rendono la lettura affascinante e presentano due volti differenti della realtà: quella colorata e viva di una natura esterna, che si evolve da una stagione all’altra, e quella dell’anima interna, malinconica e stanca.
Assai piaciuta, in quanto scritta veramente bene, e, rileggendo il testo, ho sentito l’eco di impressioni molto simili.
Complimenti!

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