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al testo di Federico Zucchi
Settembre
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Settembre
Sulla cime degli alberi seduce il tuo accenno di scalpo dorato. Non brucia più il giorno ma il tepore ancora riscalda la solitudine degli zigomi alteri.
In tutto l'anno mai le donne saranno così belle, esaltate dagli alti prelati del mare e del sole, antilopi alate a gambe scoperte nel traffico desto.
Eppure non visti solerti postini hanno spedito da tempo avvisi di sfratto agli uccelli sudisti e di notte ai bambini sale la febbre del primo giorno di scuola.
Questa tua doppiezza è la tua forza, settembre: continui a pranzare a prezzo fisso sul litorale ma poi flirti con l'ombra invereconda, convochi la pioggia al tuo capezzale sproni la morte a esortarci ad amare ogni morso di luce nella clessidra.
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Arcangelo Galante
- 01/09/2018 13:56:00
[ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]
Una poesia particolare e diversa da molte altre, come stile e temperatura di sviluppo, che descrive meravigliosamente la visione dellautore su di una giornata del mese settembrino, da lui vissuta, nellanima. Suggestive metafore rendono molto graziosa lintera pubblicazione. Il melodioso e ritmico stile delle parole, scelte dall’autore, rendono la lettura affascinante e presentano due volti differenti della realtà: quella colorata e viva di una natura esterna, che si evolve da una stagione allaltra, e quella dellanima interna, malinconica e stanca. Assai piaciuta, in quanto scritta veramente bene, e, rileggendo il testo, ho sentito leco di impressioni molto simili. Complimenti!
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