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al testo di Federico Zucchi
Qualcosa da amare pi�� di s�� stessi
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Qualcosa da amare più di sé stessi
Fendi la neve senza attesa di applausi. Come se dalla manutenzione del tuo punto di vista dipendesse lo spiegarsi del giorno.
Può essere un'opera minuscola. Come disporre con dedizione la frutta fresca sul pandispagna come riempire un cruciverba stretto a chi ami – con folle esattezza - nell'enigmistica di un ospedale.
Può riguardare la musica, il ritmo tribale delle parole, l'esatto tracciare un nome su un foglio il tempismo di una barzelletta l'arcano labiale mosso a preghiera l'amore che plasma le forme corporee.
E se anche non sei arrivato dove volevi e la scala dei sogni è rimasta appoggiata al fienile dismesso delle stagioni ricorda che l'ardore è il rosso destriero lanciato nel buio come una fiamma.
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