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al testo proposto da Franco Bonvini
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In questo luogo giacciono i resti di una creatura che possedette la Bellezza ma non la Vanità la Forza ma non l’Arroganza il Coraggio ma non la Ferocia E tutte le Virtù dell’ Uomo senza i suoi Vizi.
Quest’ Elogio,che non sarebbe che vuota lusinga sulle Ceneri di un Uomo, è un omaggio affatto doveroso alla Memoria di “Boatswain” , un Cane che naque in Terranova nel maggio del 1803 e morì a Newstead Abbey il 18 novembre 1808.
Quando un fiero figlio dell’uomo al seno della terra fa ritorno, sconosciuto alla gloria, ma sorretto da nobili natali, lo scultore si prodiga a mostrare il simulacro vuoto del dolore, e urne istoriate ci rammentano l’uomo che giace lì sepolto; e quando ogni cosa si è compiuta sul sepolcro noi potremo leggere non chi fu quell’uomo, ma chi doveva essere.
Ma il misero cane, l’amico più caro in vita, che per primo saluta e che difende ultimo, il cui bel cuore appartiene al suo padrone, che lotta, respira, vive e fatica per lui solo, cade senza onori; e solo col silenzio è premiato il suo valore; e l’anima che fu sua su questa terra gli vien negata in cielo; mentre l’uomo, insetto vano! , spera il perdono,e per sé solo pretende un paradiso intero.
O uomo! flebile inquilino della terra per un’ora, abietto in servitù, corrotto dal potere, ti fugge con disgusto chi ti conosce bene, o vile massa di polvere animata! L’amore in te è lussuria, l’amicizia truffa, la parola inganno, il sorriso menzogna! Vile per natura, nobile sol di nome, ogni animale ti mette alla vergogna.
O tu, che per caso guardi quest’umile sepolcro, passa e va’ : non è in onore di creatura degna del tuo pianto. Esso fu innalzato per segnare il luogo ove tutto quel che di un amico resta riposa in pace; un sol ne conobbi: e qui si giace.
(Newstead Abbey, 30 novembre 1808) |
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