Sono quello che ho intorno, non chiamatemi poeta o musico o altro. Se vado così spesso alle rive di un lago è perchè lì sono l’ aria che increspa la superficie o l’ acqua calma e scura, profonda. Sono i sentieri che salgono a Brunate col muschio tra i ciottoli, e alla colma non so più che anno è nè quanti ne ho sono il bimbo in eterna fuga, col motorino nero troppo grande. Sono il bimbo con l’ arco e le frecce, a caccia di ragni, che, attenta!, qui ce ne sono molti. Sono il ragazzo che guarda le nuvole dall’ alto.. con le mani sporche di grasso di catena. Sono un suono di armonica e fili d’erba tra i narcisi. E alla colma c’è ancora mamma che prepara il pic-nic, e sorride, perchè le rubo il plaid per un rifugio sotto il nocciolo Oh, lo so che la sera poi si torna a casa ma io lì lo scrivo, alla colma, con uno strumento tecnologico. Lì lo scrivo, sul grande prato dei narcisi, appena fuori dal bosco. Lì lo scrivo di quel sorriso, e si nota la mancanza, perchè in realtà, alla colma son solo, non c’ è nessuno, solo un pò di vento che bisbiglia tra le foglie del nocciolo che offre ancora riparo dal sole. Se lo scrivessi a casa, la sera, fingerei quel sorriso, fingerei quella mancanza. foto mia 
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