www.larecherche.it non utilizza cookies di Prima parte (tranne il cookie tecnico derivante dall'eventuale clic su 'Ho capito') ma ci sono servizi che permettono di visualizzare contenuti ospitati su piattaforme esterne direttamente dalle nostre pagine e di interagire con essi. Pertanto, possono essere presenti collegamenti ad altri siti Web che dispongono di una propria informativa sulla privacy e di una propria cookie policy che possono essere diverse da quelle adottate da LaRecherche.it. Usando il nostro servizio accetti la nostra cookie policy: Informativa completa. Ho capito.Vita da Imprenditorequanto sei digitale
Scrivi un commento
al testo di Franco Bonvini
Unico corpo
Nel sogno sei così sfumata come in un blur di photoshop sarà che al risveglio fatico a ricordare però ne ricordo l'incanto. Allora provo a disegnarlo e dipingo una vagina tra le gambe del sogno con pennellate feroci e marcate dipingo e poi la sto a guardare penso che non ne sono degno perchè non è mai origine o nascita ma è meta e desiderio di possessione. Desiderio di entrarci in quel buio profondo che ho disegnato di andarci dentro ad abitare e non volerne più uscire o non riuscirci più. Ma non c'è lo stesso incanto del sogno così prendo e sfumo tutto con un blur di photoshop. E d'improvviso il mio corpo è il tuo corpo e il tuo il mio il mio sesso è il tuo e il tuo il mio è ancora incanto non importa più cosa c'è tra le gambe se sei tu che vieni ad abitare in me.
Nessun commento
Sito web ottimizzato a 800 x 600 pixel - webmaster e fotografie (Varie): Roberto Maggiani