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al testo di Francesca Grasso
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c’è un luogo geografico
nella mia Penelope dove il rosso irriga la nudità puntella dentro le ossa fin dentro le maree il sigillo aguzzo del mio crederti impronta e segno a lato del giorno mi vivo, mi dilavo, ti aspetto un atto a noi, le stelle di mezzogiorno sotto l’abbondanza del buio nell’angolo sicuro del nostro tutto sullo spago sottile che ci fa foglie |
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