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al testo di Francesco Repetto
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Pino era mio padre,
i suoi occhi azzurri, la sua bianca barba da rifare, il suo dito storto bruciato il suo sorriso, le sue lacrime sottili come neve in Paradiso.... A chi chiedo aiuto stasera, a chi racconto di lui e della mia vita.. Pino è mio padre, quando aprono i cancelli e m’ incammino.. quando mi chino sopra i forti col cannocchiale, Pino è ancora mio padre.. Quando traccio l’ asfalto sotto il temporale col gesso rosso rosso e gli sorrido .. Quanti chilometri si è fatto a sussurrarmi parole in giro per il mondo, per boschi e per riviere, campi innevati o di sterminio, pianure, ciminiere.. E montagne da scalare, e funghi, funghi grandi come giganti, e specchi d’ acqua dolce e sassolini che saltano, due o tre volte nel mare.. |
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