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al testo di Gianfranco Isetta
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È la luce dell'aria a stagliarsi sui corpi che l'estate tramuta in sospese ombre, incerte
a posarsi sull'acqua che, nel suo farsi specchio, ne reclama compiuto ogni bordo, ma invano
non c'è nulla che possa modellarne il futuro con la brezza in arrivo che ne scuote il destino
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