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Hagher, Mogol e Lucio Battisti

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Molti anni fa, quand'ero più giovane e meno bello di adesso per qualche tempo lavorai part-time (si scrive così?) presso una pompa di benzina.
Avevo bisogno di tirare su qualche lira e, quel lavoro, fu l'unica occupazione che riuscii a trovare per recuperare i soldi che mi servivano per andare in vacanza a Rimini.
Poiché ero anche l'unico tra i miei amici che ci andava da solo, cercavo di rimorchiare tutte le donne che mi capitavano a tiro e, lavorando otto ore in quel posto, tutte quelle che venivano a fare rifornimento.
Un giorno venne a fare rifornimento una donna stupenda a bordo di una porche decapottabile.
Era meravigliosa, la donna più bella e più bona che avessi visto durante tutta la mia vita. Decisi che ci avrei provato nonostante quello era il tipo di donna che non dà confidenza a un ragazzo che mette la benzina e lava i vetri in una stazione di rifornimento. Infatti, da quando era arrivata sino a quando non provai a farmi notare, non mi aveva degnato di uno sguardo.
Non avendo molto tempo a disposizione, poichè s'era fermata per mettere solo la benzina, utilizzai la scusa più banale e scontata che mi procurò la sua radio accesa: una canzone di Lucio Battisti.
"Battisti!...L'adoro!... Io e lei, signora, abbiamo molte cose in comune..."
Lei, senza nemmeno voltarsi, rispose " Ah? Anche a lei scocciano i ragazzini in calore?"
"No, dicevo Lucio Battisti" - risposi.
"Ah, Battisti, lo conosce molto bene?
- Oh si, praticamente più di me stesso - risposi e affondai la mia stoccata preferita, quella che mi aveva regalto sempre un successo strepitoso ogni volta che l'avevo tirata fuori e che mi aveva anche fatto guadagnare il titolo di "lampadario*" dagli amici.
- Questo pezzo, per esempio, "Non è Francesca" era il brano preferito da Hagler...
- Hagher? Il noto psicoanalista? Tu conosci Hagher?
Aveva abboccato, lo capii immediatamente e affondai il colpo decisivo.
- Molti ritengono che Hagher sia stato uno che rendeva nevrotici i topolini ma noi sappiamo bene che lui è stato molto di più...
Due ore dopo ero al suo fianco, sulla sua porche coi sedili in pelle e stavamo tirando dritto verso Palinuro.
- Che razza di balordo che sei... - Mi aveva detto sorridendo dopo che la conversazione era arrivata a Michail Alexandrovič Bakunin passando il materialismo storico di Friedrich Engels, Heghel e Andrej Liudvig Fojerbach - vuoi venire in vacanza con me? –
- Mi aspetti due minuti? - Le avevo risposto - Chiamo Mogol e l'avviso che stasera sono impegnato e non vado a cena da lui...


* Lampadario perché "avevo" le lampadine, ovvero trovate luminose, geniali.

 Caterina Nicoletta Accettura - 29/10/2009 09:00:00 [ leggi altri commenti di Caterina Nicoletta Accettura » ]

Un racconto, pagina di vita, che conquista alla prima lettura .
Gradevole e ben condotta la narrazione, svelto e dinamico lo stile .Mi e’ molto piaciuto.Con stima_Nicole

 Lorena Turri - 25/10/2009 16:24:00 [ leggi altri commenti di Lorena Turri » ]

...."Già che chiami Mogol, fammi una cortesia: digli che quelle canzoni che mi aveva chiesto, le ho scritte e può passare a casa mia a ritirarle quando torniamo dalle vacanze!"

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