Il mondo gira, indifferente e muto, ignaro del tumulto che pretese, anima affranta, le mani distese, di chi la pace non ha mai goduto. Si scioglie il gelo e il fiume scorre astuto, le stelle accese in ciel fanno le spese dei nostri sguardi spenti, d’ombre accese, fuoco eterno d’un odio mai caduto. Ma pur tra guerre, lacrime e rancore, la terra danza al ritmo della vita, ché il sole splende su ogni dolore. E noi, distratti, persa la salita, non ascoltiamo il canto del suo cuore, che invita a far la pace infinita.
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Arcangelo Galante
- 07/12/2024 20:31:00
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Grazie per il commento lasciato, comprendendo il tuo punto di vista sull’antinomia tra la grandiosità dei temi trattati e la piccolezza delle parole che tentano di descriverli. È vero, il mistero dell’universo e della creazione è incommensurabile, e forse nessuna parola umana potrà mai catturarne l’essenza. Nella poesia, ho cercato di far emergere proprio questa consapevolezza: il contrasto tra l’indifferente ciclicità della natura (che continua a danzare al ritmo della vita, nonostante tutto) e la piccolezza del nostro agire, dei nostri conflitti, delle nostre sofferenze. Nonostante tutto, c’è un invito implicito, ovvero quello di non arrenderci a questa “piccolezza”, ma di cercare di ascoltare il “canto” del cuore della terra, di abbracciare la pace, anche se sembra un traguardo lontano. Le parole “grandi” che ho scelto non pretendono di spiegare il mistero, ma di evocarlo, lasciando spazio al lettore per riflettere e, perché no, immaginare quella “luce creatrice” che hai descritto così bene. Buon tutto e, con un sorriso, t’auguro un sereno prologo di festività in arrivo. Cordialmente, saluto.
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Angelo Naclerio
- 03/12/2024 23:10:00
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Vita dolore canto cuore pace.. parole grandi, temo piccole, come noi piccole per dire della danza della terra dello splendore del sole, luce visibile generata da luce creatrice in inarrivabile mistero dimmenso celata..
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