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Verseggiamo, ma prima, guerra sia

C’era una poetessa, gran figura,

che si imponeva con santa premura:

“Scrivete poesie, tornate all’arte,

lasciate i litigi, state in disparte!”

 

Si ergeva solenne, nella saggezza,

con aurea in testa (forse… sol mezza),

in ogni sito, con buon zelo e ardore,

predicava pace, con gran fervore.

 

Ma appena un autore il verso sbagliava,

con rime affilate, lei lo stroncava!

“Scrivi banale, sei troppo arrogante.

La tua metafora? Imbarazzante.”

 

Pareva pacata, buona e devota,

chiunque attaccava con penna remota.

D’un tratto un poeta, stufo e perplesso,

chiese, ridendo, con fare sommesso:

 

“Oh santa pace, non è un controsenso

l’amor predicare, con tono intenso?

Se vuoi intesa, perché ti accanisci

e, nei tuoi versi, sempre colpisci?”

 

Lei lo guardò con un’aria seccata,

poi scrisse un poema su tal “entrata”.

Così continuò, la gran poetessa,

a far la morale… sempre indefessa!

 


 

N.d.A.: Ogni riferimento a persone e fatti è da considerarsi assolutamente casuale.

 

 Arcangelo Galante - 10/02/2025 13:51:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Grazie per il commento, che ho letto con piacere. Mi colpisce l’idea che dentro di noi custodiamo sia la guerra che la pace.
Ma, indipendentemente da ciò che riceviamo dall’esterno, siamo noi a scegliere se essere nemici o amici dell’ars poetica. È un pensiero profondo, che ben si lega al tema della composizione.
Con questo componimento, ho voluto, infatti, giocare con il paradosso di chi predica armonia ma poi, nei fatti, si mostra inflessibile e perfino aggressivo nel giudicare gli altri. L’ironia non è tanto rivolta alla passione per la poesia (che rispetto e condivido) quanto a quell’atteggiamento intransigente che, pur proclamando bellezza e arte, finisce per escludere e ferire.
Trovo affascinante la tua chiusa: “che a tutti con grazia leggeri sorridono”. È un bell’auspicio, e in effetti i versi dovrebbero essere anche questo: compagni di viaggio, non strumenti di lotta.
Avendo colto appieno il messaggio, è proprio il caso di dire che poesia si reclama, ma prima facciam la guerra; eppure, ella, veniva addirittura chiamata la santa della pace, quale paradosso di una virtuale realtà, piena di consensi e assensi, molto opinabili.
Serena navigazione, possibilmente priva di poetiche tempeste.

 Angelo Naclerio - 09/02/2025 17:55:00 [ leggi altri commenti di Angelo Naclerio » ]

All’educazione che vien da fuori sottratte
guerra o pace
dentro sé ciascuno custodisce
nemico o amico de’ versi
che a tutti con grazia
leggeri sorridono..

Veramente graziosa! Buona serata

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