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al testo di Angela Daniela Evoli
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È proprio vero che il bambino
propende per un solo seno; dissetato come i tanti gatti nei rioni di Roma. Le lupe, a dir poco irrequiete, dormono su ceppi di legno e tra le zampe sassi del viottolo di casa. Ma sono miseri, miseri bottoni tra lenzuola di lino, e ancora pianti e lamenti giovani che sgorgano dalle montagne e sogni respinti. Strappano lingue e distolgono menti pur di stonare. Si siedono adagiate, le lupe: scorrette e sazie, stonate e sobrie, vicine a quel po' di sdegno che rompe la corretta ricezione. Si incalza il mio intelletto a coprire con reti da pescatore. Un cenno di lealtà si getta tra scogli penetranti, intonando inni alla provvidenza. |
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