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al testo di Giovanni Abbate
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mio fratello è innocente.
dite al cane guardiano a guardia delle vostre convenzioni di lasciarlo andare al suo agro
a ingobbirsi con i piedi nel limo come sempre l'ho visto fare prima d’ogni albore.
io sono la bestia beneamata la vittima per attitudine che non s’oppose a quell'atto dìsparo
né confortai il carnale comparendo con la canestra colma compiacendomi del favore ch’ebbe invece la mia grassa e belante offerta.
mio fratello è innocente perché io stesso avrei detto: – andiamo in campagna!
cosa cercate nei miei pensieri degno di voce?
ho un sapere ovino – io – ignoro l’esegesi delle Scritture il belato è la lingua che intendo mungo e so arricciare il labbro quando è tempo
io: vittima che non fu mai fratello del malchiamato fratricida.
che il mio sangue sia stato gradito – gustato come l’ultima sigaretta.
(da: Luminol - 2018) |
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