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al testo di Giovanni Abbate
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da un fotogramma del Nulla mi schiudo in questo tabernacolo tenero di mucose e umori dove cellule operose tessono le mie parti.
di voi mi giunge l'eco delle voci vostre incorporee sgrammaticate a me che mi compongo in questo mio farmi con inchiostro esclamativo.
non chiederò del mio natale qui sono acceso come un fuoco ardente un ciliegio in fiore. qui sono una divinità fertile
alla nona luna serraglio di preghiere.
(da: Luminol - 2018) |
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