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al testo di Giulia Bellucci
L���Aquilone
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Un giorno una piccola farfalla uscì dal suo bozzolo dove era rimasta per molto tempo imprigionata quando era ancora bruco. Si guardava intorno con grande curiosità poiché con gli occhi di farfalla non lo aveva mai guardato prima. E che sorpresa riuscire a volare. Una sensazione bellissima, poteva muoversi velocemente di posto in posto. Passando vicino a un ruscello guardò giù e vide la propria immagine riflessa: accipicchia, come era diventata bella, non si poteva certo dire che un giorno era stata un bruco viscido e vischioso. Subito dopo la sua attenzione fu catturata da un ranuncolo giallo su cui si posò gaiamente e poi di nuovo spiegò le sue ali e riprese il suo girovagare. Dopo un po' dei fiori bianchi la colpirono con il loro profumo inebriante e si diresse verso di essi. Ma ecco in quel rovo di spine giaceva una farfalla enorme, tutta colorata e bellissima: macchie rosse, gialle, blu e arancioni. La piccola farfalla pensò che non aveva mai incontrato nella sua breve vita una farfalla così grande e bella. Ma cosa faceva così distesa, immobile? Sembrava morta. Ma quando le si stava avvicinando spirò un alito di vento e quella si agitò rapidamente. "Oioioio che paura, cosa mi doveva capitare", la piccola farfalla si spaventò e volò via. Incontrò lungo il suo cammino una rondine che le domandò: "Dove vai così di fretta, farfallina?". "Fuggi, fuggi, un mostro, una farfalla gigante stramazzata su un rovo di biancospino, fingeva di essere morta. Mi sono avvicinata per vedere cosa le fosse capitato, ma mentre mi avvicinavo ha iniziato a muoversi in modo minaccioso". "Sei sicura?", replicò la rondine. "Dov'era? Fammi vedere." Così la farfallina e la rondine, l'una dietro l'altra, si avviarono caute verso il luogo del terribile incontro. Ed ecco che mentre volteggiavano per l'aria avvistarono laggiù nel medesimo punto del primo incontro la farfalla gigante. Giaceva ancora a terra, impigliata tra le spine. Le due eroine non sapevano cosa pensare. "Mai vista una cosa simile. Forse ha bisogno di aiuto e noi dovremmo aiutarla." Iniziarono la discesa lentamente ed incerte non sapendo cosa le aspettava. Non erano affatto tranquille. Poi presero coraggio e si avvicinarono sempre più. Ma come la prima volta un colpo di vento ancora più forte fece agitare quel mostro, che sollevandosi da una parte colpì le due malcapitate, che riuscirono a scamparla schizzando via come due razzi, si fa per dire ovviamente. Li incontrò una colomba che fu travolta dai due fuggitivi mentre gli urlavano: "Attenta, un mostro. Mettiti in salvo". La colomba guardò giù e vide quell'enorme cosa che giaceva sul biancospino, tra il curioso e lo spaventato si avvicinò ad esso e più si avvicinava più si convinceva che non c'era da preoccuparsi. Quando si avvicinò abbastanza fu attratta da una cosa sottile e filiforme proprio vicino all'enorme farfalla. Le parve un verme e pensò di catturarlo e portarselo nel proprio nido. Lo afferrò col becco e si alzò in aria e riprese il volo. L'enorme farfalla, sospinta anche dal vento, cominciò a volargli dietro. Girandosi la colomba capì che erano strettamente legati il verme e l'enorme farfalla! "Accipicchierina, ma quale verme e quale mostro? Ho pescato un aquilone".Si il povero aquilone era stato sospinto su quei rovi dal vento e poi era precipitato, impigliandosi alle spine. Era proprio bello e si divertì tanto a dargli un po' di vita, portandolo a spasso per il cielo. Vedendolo passare, la rondine e la farfalla si spaventarono ancora pensando che il grande mostro volesse catturare la colomba. Ma questa spiegò loro tutto ed essi si sentirono un po' sciocchi ad aver avuto paura di una cosa tanto meravigliosa. Mai farsi ingannare da quello che appare a prima vista. Perciò non abbiate paura, quelli che appaiono mostri il più delle volte non lo sono, ma possono celare cose molto belle.
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