Quando pare solo per abitudine che i giorni scorrano, come foglie secche che oscillano senza una direzione, torna ancora in superficie il colore che del Vento dell’inverno, fugge già la carezza, quando l’età resta sola alla porta. È il cobalto d’uno sprazzo tra le nuvole o un sussurro che vibra tra le onde, mentre il Faro un po’ irride una pennellata di sole in laguna. Eppure, non oso scordare che ogni mio sguardo mai è sazio d’ogni effimero attimo già perso, perché nell’udire la Bora scompaginare i pensieri, non posso cedere al muto avanzare della vita orba, mentre ancora siedo immobile al Molo.
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Emanuela Lazzaro
- 13/11/2019 22:51:00
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Beh è la Caorle dinverno che merita di essere ammirata. Spiace solo che chi governa non comprende a volte di quali dispone in realtà...
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Lino Bertolas
- 13/11/2019 10:09:00
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E una bella sorpresa sentire parlare di Caorle. Abitando nella provincia di Verona, da piccolo mi portavano al mare a Sottomarina. Da adulto ho scoperto anche Caorle, una cittadina deliziosa con le sue case colorate, la piazza con il campanile conico, la camminata fino alla Madonna dellAngelo e la spiaggia di levante con i Casoni e i suoi meandri dove Hemingway andava a pesca. Ancora adesso faccio qualche giro a Caorle ad inizio o fine stagione quando si può gustare meglio la sua bellezza. Un saluto.
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Emanuela Lazzaro
- 12/11/2019 20:12:00
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Io amo molto TRIESTE come qualcuno ha compreso, solo che questa poesia è legata ai miei ricordi dellinfanzia a Caorle. Non voglio fare pubblicità occulta ma vi garantisco che è una cittadina splendida e merita di essere vissuta percorrendola tutta dal Faro alla chiesetta della Madonnina e fino alle zone selvagge della laguna, i cosidetti Casoni... Vi ho più o meno spiegato il percorso che facevo ogni mattina quando andavo al mare da piccola....
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Luca Gamberini
- 12/11/2019 19:20:00
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Questa poesia mi ha fatto venire in mente quando passeggiavo con la mia cagnina al molo dei bersaglieri. Dopo ci fermavamo sempre qualche minuto a osservare il mare e la sensazione che descrivi è vicina anche alla mia realtà. Grazie.
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Giuseppe Terracciano
- 12/11/2019 12:54:00
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Devo ricredermi. Ho letto con più attenzione la tua poesia. Sono stato frettoloso, e ingiusto nella critica. Ti chiedo scusa.
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Fabrizio Giulietti
- 12/11/2019 12:34:00
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a me, francamente, piace, sia come contenuti, sia come suggestioni rappresentative, sia nella stessa struttura compositiva. lunico termine che muterei è scordare, che mi sembra più consono a uno strumento musicale. lUomo, in genere, dimentica. comunque, sempre a mio avviso, un ottimo testo poetico, come del resto testimoniava già il relativo piazzamento al concorso...
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Lino Bertolas
- 09/11/2019 18:01:00
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Posso solo dire che ho apprezzato questa poesia in cui i sentimenti interiori si scontrano e si incontrano con i paesaggi dei luoghi e delle stagioni. Un saluto.
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Emanuela Lazzaro
- 09/11/2019 16:39:00
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Anzitutto non mi sono assolutamente offesa, anzi trovo che le critiche sono quasi più utili dei commenti positivi...la critica ti induce a riflettere sul messaggio che hai dato e che in effetti è stato recepito dalle altre persone, ti consente di migliorare e sopratutto di rafforzare la scrittura quanto alla forma ed ai contenuti dati.Giuseppe in fondo ha detto bene: la poesia e la scrittura ermetica non sono esattamente nelle mie corde, però si deve "provare" a scrivere di tutto per poter crescere altrimenti non si potranno ne valorizzare le proprie capacità né riuscire a capire fin dove possiamo arrivare....
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Antonio Terracciano
- 09/11/2019 15:08:00
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Forse qualcunaltra o qualcun altro (magari chi scrive "credimi a me" ... ) dovrebbe lasciar perdere. Io ho letto con molto piacere il lavoro che, anche se ha partecipato con onore a un concorso di poesie ermetiche, trovo, oltre che ben scritto, di non difficile interpretazione: spesso la vita ci sembra senza senso, ma cè sempre qualcosa, come la bora del vagamente metafisico paesaggio triestino, a scompaginare un po tutto, ad allontanare i cattivi pensieri, a legarci anche agli attimi perduti, immergendoci con maggiore determinazione in quel gioco chiamato vita.
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Emanuela Lazzaro
- 09/11/2019 13:20:00
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Dici che devo smettere di scrivere? Difficile abbandonare una qualcosa che appassiona e diverte, è meglio cercare di approfondire e migliorare se si può...grazie per il tuo passaggio ...lo inserirò nel materiale che uso per scrivere i miei brani...
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Giuseppe Terracciano
- 09/11/2019 12:10:00
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Credimi a me. Lascia perdere
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Emanuela Lazzaro
- 09/11/2019 11:52:00
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finalista al Concorso di Poesia "Nuova Scrittura Ermetica 2019"
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