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al testo di Michela D. Castellazzo
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Grondano questi coriandoli di luce morbida nei passi avvolti dal buio mentre cercano ancora proprio ciò che spumeggia giusto lì davanti gocciolando colore
ogni secondo snocciolato come fosse l’unico.
E poi si perdono in un gioco impensabile che adesso evapora oltre la luce alta della luna scavalca ponti di vetro perfettamente trasparenti scioglie i nodi amari densi di salsedine incrostata esalando sogni in piccole bolle soffiate per aria, ciondolanti e imbevute di note.
Giocolieri non più in bilico sul pericolo incantati dal flusso continuo del loro potente respiro:
corpi aderenti soltanto alla propria pelle ritrovata.
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