Quello che russa A questo punto torna ad essere chi sei Uomo dalle mani grandi Grevi di lavoro Mani prateria Dai tanti verdi diversi. Lo stelo che meno è stato alto Al sole, dedichi, Intimo e fragile a me. Uomo prepotente Per paura d'essere schiacciato Da me che t'amo come vento. Cantano ancora I grilli quando lieve viene sera e Le stelle lentiggini Possiamo toccare Sui nostri visi audaci per via Di quei due sorrisi di luna . Tutto è chiaro. A questo punto torna ad essere chi sei Quello che russa La mia terra.
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Klara Rubino
- 06/01/2018 10:54:00
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Grazie Far, qualcuno tempo fa mi insegnò ad usare le forbici! Giuliana l’ho già modificata, se il risultato adesso funziona, ne sono contenta, grazie! Sì Leonora, fa parte del trittico: 1) Cielo (ex-fragile) dice: facciamoci le coccole... sto troppo bene così! 2) Maaare dice:facciamo l’amore 3) Terra dice: Rilassati, russa pure, ché io continuo sempre ad amarti.
La terra è stabilità e sicurezza, anche un uomo stanco che dorme accanto a te lo è!
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Giuliana Campisi
- 06/01/2018 10:06:00
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Bella cosi’ com’e’ per chi legge senza sapere, non la cambierei.
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Klara Rubino
- 05/01/2018 20:07:00
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Bene ho tagliato un po’ d’erba al centro e ricavato delle aiuole ! A questo punto, comunque Tutto è chiaro: Era un trittico: ho cambiato anche i titoli. Ora sono Terra; Maaare e Cielo. Grazie per il consiglio e per il complessivo apprezzamento. Buona serata!
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Salvatore Pizzo
- 05/01/2018 19:17:00
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...Forse nel mezzo un pochino dilungantesi, ma tutto sommato splendido omaggio e canto del quale lasciarsi avvincere e cullare...ma senza russare, mi raccomando... Bella e dolce Complimenti ciao
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