Con il cielo coperto e con l'aria monotona grassa di assenti rumori lontani nella mia età di mezzo (né giovane né vecchia) nella stagione incerta, nell'ora più chiara cosa venivo io a fare con voi sassi e barattoli vuoti? L'amore era lontano o era in ogni cosa?
(tratta da "Una strana gioia di vivere" [1949-1955], dal sito http://www.la-poesia.it/italiani/fine-1900/penna/SP_indice-strana-gioia.htm)
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Domenico Morana
- 20/10/2011 23:04:00
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Loredana, che bea!
... se penso che nel 1977 mi presentai, diciassettenne, agli esami di maturità classica, con le poesie di Sandro Penna tutte a memoria, e la faccia che fecero i commissari d’esame... il set di Ecce Bombo: - Mi pare che il candidato abbia portato una tesina su un poeta… - Si le poesie di Sandro Penna. - Sandro Penna? - Ma si tratta di un poeta contemporaneo? - Contemporaneo del terzo mondo? - No no, contemporaneo appena morto. - Sandro Penna. - Piacere…
E qui il cadavere squisito, appena freddo, di Sandro Penna che emerge dall’astuccio delle penne e delle matite...
Mi chiesero di elencare tutte le opere poetiche(in ordine cronologico con anno di pubblicazione) di Gabriele D’Annunzio.
Ovviamente sbiancai come un cencio e ... fui strepitoso!
Ma sono solo leggende...
Un bacio Domenico
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