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al testo proposto da Loredana Savelli
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L'amore era una lettera trovata
nel tronco di un olivo; l'amicizia il capello spaccato in due, soffiato nel vento; e la morte il dente che si serba per il giorno del Giudizio. Qui c'erano accademie e monaci sapientissimi e città gloriose di sporcizia e abbandono! Nel mattino senz'uomini allattano i figli le donne sulle porte o lungamente si pettinano. E che neri capelli, che capelli che non finiscono mai, fra quelle bianche case con le file di zucche gialle sulle cornici! Su un mucchio di immondizie un gatto feroce rosicchiava una lisca madreperlacea guardando avvicinarsi il forestiero con due occhi terribili. (tratta da "Dopo la luna" in "Poesie" 1939-1970, Congedo editore, introduzione di Oreste Macrì, Galatina 1980) |
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