Una pietra esposta alla tramontana. Un cactus asimmetrico. Una prova di forza. Il mormorio dei panni, un comò pieno di stoffe che mai vedranno luce. Un gatto molle. Da se stessa mia madre
vorrebbe migrare senza cenni o parole e forse nemmeno le scarpe.
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Nando
- 31/07/2013 01:11:00
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"mia madre è l’anello di una catena lunghissima di voci di donne che lasciano echi calcarei sulla pietra di trani" ...
"ed è infine un gatto molle, dal suo giaciglio vorrebbe migrare
nel tiepido della sera ma non ha parole e forse nemmeno le scarpe",
efficacemente imprimi nel lettore l’idea di una condizione storica come una catena che imprigiona.
Ciao Lory
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Emilio Capaccio
- 30/07/2013 20:51:00
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Splendidi versi: laddove ti sembra tu sia un terminale, in realtà sei giuntura, sei ponte, sei propaggine di un eterna continuazione.
Ciao Loredana
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Amina Narimi
- 30/07/2013 16:26:00
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un sentiero questa Tua poesia, una tela di stagioni di là dei monti (tramontana)fino giù, lungo la catena dell’estaTe. Poi di nuovo autunno inverno e ancora primavera Bellissima e vera.
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Loredana Savelli
- 30/07/2013 15:22:00
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a Luciana: le scarpe ahimé spesso le prendo strette. Un caro saluto a tutte dalla (momentanea?) tramontana. Ciao!!!!
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Luciana Riommi Baldaccini
- 30/07/2013 15:15:00
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e in questa catena lunghissima tu sei l’anello che ha, non so le scarpe, ma sicuramente le parole!
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Leonora Lusin
- 30/07/2013 14:42:00
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Nei posti più impensati s’annidano i ricordi, catene d’esistenze femminili, la poesia, bellissima, sa d’estate e di tempo che si srotola all’indietro.Ciao Loredana
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Cristiana Fischer
- 30/07/2013 14:17:00
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temo che, in questo momento, ti senti tu quel "gatto molle,/dal suo giaciglio vorrebbe migrare/ma non ha parole e forse nemmeno le scarpe" pigrizia d’estate, vento caldo, memorie in cui si affoga :-))
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