li ho visti e li ho persi mentre ci incantavamo (gli angeli e io) davanti ai baluginii
perdemmo la rotta - era a spirale - vagammo come sagome che sott’acqua si sgranano a tratti riconoscemmo parti (non il tutto) respiri cenni di occhi profili spezzati come dal finestrino quando si muovono le montagne controvento
ed era lo stesso angelo che si riverberava in un gioco di specchi
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mauro Iozzi
- 08/01/2011 20:24:00
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..."e vagammo sparsi...".....ho sentito,nel leggere la poesia ma soprattutto questo verso,un senso di malinconia profonda....molto bella. grazie Lory Mauro
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DadaDaAa
- 08/01/2011 15:14:00
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m’è piaciuta molto... fuggevole e leggera come questa specie di danza sott’acqua. Si presta a svariate letture.
ciao
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Nando
- 08/01/2011 11:03:00
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La visione degli angeli e la consistenza delle montagne veduta dal finestrino, trasmettono l’emozione di un desiderio di altro: il viaggio, il cielo, un’altra realtà. Così ho "vissuto" la tua bella poesia. Ciao Lory
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