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al testo di Maria Russo
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Il ghigno delle stelle. Fascine pronte al rogo accese alla luminaria del mio dolore.
Splende il cielo di troppa luce che non mi è dato toccare.
Agli occhi una ripetizione di finte ombre. La voragine m’inghiotte e nega colori alle mie carni. Sono cosi’ docile allo sguardo. L’agnello sacrificato al tuo altare. Dov’è,dov’è la terraferma la pietra su cui poggiare il capo? Su cui riposare?
L’insidia è un tuffo nel fango. Dalle fauci del mondo mi arriva un odore insopportabile. |
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