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al testo di Lara Puce
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Osservarla e notare come cresce... ispira simpatia, allegria e un filo di leggerezza il suo volto. Il sorriso le illumina gli occhi, probabilmente grazie anche all'ingenuità del suo essere ancora bimba. Parla, oh si! Tanto... e non posso che sorridere al ricordo della serietà nei suoi discorsi così futili. Un adorabile acerba donna che comprende già quant'è necessario soffrire per crescere; dolori compresi da una sensibilità probabilmente fuori dal comune, che nemmeno lei sa di avere; una sensibilità che, come una tela tesa all'estremo, corre il rischio di essere stracciata in brandelli da recuperare. Ma il vigore della gioventù è la cura migliore, la più giusta. Fragile, si... ma forte. Forte della sua capacità di risollevarsi e correre incontro alla vita. Ora più attenta, ma non per questo meno risoluta. Bella, ma inconsapevole. Com'è giusto che sia. Grande, ma solo a tratti. Nella realtà del suo mondo è più che giusto... La vita le ha tolto qualcosa, lo si legge nei suoi giovani occhi. Ma impara, e scoprirà quanto di bello si può avere da un mondo che fondamentalmente è neutro, e che spetta a noi colorare nel giusto modo e nei tempi che vogliamo. La soffice, ilare serenità di un'adolescenza costruita su solide basi; la semplicità di una ragazzina che scoprirà di essere donna dopo aver compreso di essere individuo.
Tutto ciò ho visto in lei; poche righe e tanti sorrisi mi hanno raccontato passato e futuro di una bellissima crisalide. E la osservo... la osservo ancora e aspetto. Sarà meraviglia vederla sbocciare; sarà meraviglia osservarla vivere. |
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