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Ho fatto un sogno, un sogno terribile: non c'è il mio popolo, il mio popolo non c'è più.
Gridando mi sono destato: Ahimè! Ahimè! Quel che ho visto in sogno davvero mi è accaduto!
"Ah, Dio Altissimo!" Invoco tremante: a quale scopo e perché il mio popolo è morto?
A quale scopo e perché è morto invano? Non in guerra non in battaglia...
Giovani, vecchi, anche donne e bambini: non ci sono, non ci sono più. Torcetevi le mani!
Così piangerò, straziato, giorno e notte: a quale scopo, mio Signore? E perché, Dio?
[ da La notte tace. La Shoah nella poesia ebraica, a cura di Sara Ferrari, Belforte ]
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