...ecco il piccolo testo promesso, inedito assoluto e anzi scritto di getto, assolutamente sotto dettatura, e appositamente per i lettori de Larecherche, come un augurio, con i migliori saluti e un auspicio di buon 2011.
Giuseppe Conte* Fine anno e inizio (canzone)Da ragazzo aspettavo questi giorni con una strepitosa, gioiosa frenesia di godere e cambiare, di rinascere e crescere. Facevo mirabili progetti mondani e buoni propositi di essere sempre me stesso di vivere le ossessioni di Dio e del sesso di scrivere lo scrivibile e possedere così l’universo. Auguri a chi non ha perso il senso che tutto è mistero auguri a chi ama il vero e sa che tutto è finzione auguri con questa canzone d’altri tempi e futura a chi sa che anche la più scura malinconia si trasforma in luce a chi risale verso la foce della vita come i salmoni ai cristiani, ai mussulmani a chi non crede più in niente e vorrebbe credere ancora che sorge una nuova aurora auguri a chi sogna, a chi cerca la Via e scrive ancora lo scrivibile auguri, poesia. [ Leggi l'intervista a Giuseppe Conte » ]
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Eugenio Nastasi
- 14/01/2011 13:07:00
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Unisco il mio grazie a Giuseppe Conte per la dimensione ellittica e insieme profonda della sua augurale poesia e condivido il parere di Leopoldo regolamentato quanto basta dallintervento di Maggiani. La dimensione utopica degli auguri, stigmatizzata nella risalita umana alla foce come fanno i salmoni e dalla concordia "tutta da sognare" tra musulmani e altri credenti, trova il suo climax più impervio e comunque fantastico e da accogliere, quanto meno per essere dettati di una poesia senza patria e perciò per tutte le patrie e da un autore degno di credibilità.
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Antonio De Marchi-Gherini
- 31/12/2010 17:52:00
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Da democratico debbo convenire per un estensione orizzontale e verticale dellaugurio. Quanto allIslam quando saprà essere una religione di pace , di giustizia ed equità; dando il giusto rispetto alle donne stuprate ,sfregiate, lapidate...ecco allora il mio augurio potrà essere sincero. Ovviamente questo vale anche per il cristianesimo quando darà alla donna il giusto peso, copresa lordinazione presbiteriale come sostengono Hans Kung e don Andrea Gallo, tanto per citarne alcuni o il compianto teologo Chiavacci finito in casa di cura per malati mentali a causa della Santa Sede. Ma come diceva Turoldo : un conto è la santa sede un altro la sede Santa,comunque buon anno a Giuseppe e a tutti i lettori.
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sara dimatera
- 31/12/2010 17:47:00
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La delicatezza con la quale questa poesia è stata scritta, regala un silente sorriso a tutti coloro che non si nutrono più di speranza perchè disillusi dalla vita. Con laugurio a continuare a scrivere il scrivibile affinchè la poesia possa continuare a dar voce a chi nno ne ha.
Sara Dimatera
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Roberto Perrino
- 30/12/2010 19:23:00
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Un augurio schietto e musicale, una scrittura che scorre con nitida classicità. Molto bella! Ricambio di cuore gli auguri e li ridistribuisco!
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Carmelo Pirrera
- 28/12/2010 23:37:00
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Il testo si fa apprezzare per le buone intenzioni, per laugurio rivolto a tutti, senza distinzione alcuna tra cristiani e musulmani, tra chi crede e chi non crede, accomunati nella grande patria che è la speranza.
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Maria Grazia Cabras
- 28/12/2010 18:36:00
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Ringrazio di cuore Giuseppe Conte per questo messaggio di auguri profondamente intesi sinceramente donati Per quanto mi riguarda, continuo a coltivare l’utopia con fatica con amore Appartengo a coloro i quali credono “ancora che sorge una nuova aurora”
Auguri affettuosi a Giuseppe, a voi tutti, Maria Grazia
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Sandro Angelucci
- 28/12/2010 17:45:00
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Sono davvero una "canzone daltri tempi e futura" questi musicalissimi versi di Giuseppe Conte. Un testo "assolutamente sotto dettatura", come lui stesso lo definisce, comè della poesia più autentica. Limmagine dei salmoni che risalgono "verso la foce" è sublime nella sua singolare incisività e nei polisensi che suggerisce: si scende alla foce come se si risalisse alla sorgente e viceversa quando si va incontro alla vita. Grazie ed auguri al poeta.
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Franca Alaimo
- 27/12/2010 17:26:00
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Una "canzone", questa di Giuseppe Conte, orecchiabile e apparentemente facile, se tanta fluida facilità non fosse il frutto di una meditazione profonda sul senso della vita, il suo mistero, l’irrinunciabilità dei sogni, la fragilità creaturale, e però accompagnata da una serena accettazione della vità e, soprattutto, dalla consapevolezza che il dono della poesia a questo serve: a trasformare anche la più cupa malinconia in luce. Grazie di questo messaggi davvero augurale, se per quest’ultimo intendiamo ciò che etimologicamente vuole indicare: crescita di consapevolezza del nostro essere qui.
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Daniele Incami
- 27/12/2010 17:23:00
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Stimo la poesia di Conte e sono felice di trovarlo qua pubblicato. Grazie per questa proposta di lettura e grazie per l’augurio che la poesia proposta porta con sé in noi lettori di questo sito.
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Giorgina Busca Gernetti
- 27/12/2010 17:15:00
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Gentile Roberto Maggiani, è pura utopia, quindi irrealizzabile come tutte le "Utopie" nate nei secoli. Buon Anno! GBG
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Roberto Maggiani
- 27/12/2010 16:50:00
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Caro Leopoldo, la meditazione che tu fai posso comprenderla, nel senso che uno vorrebbe relazioni più serene con ogni uomo che vive su questa Terra, al di là dei ruoli, si vorrebbero uguaglianza di trattamento e reciproca considerazione, ritorni, sereni dialoghi e confronti con tutti... questo, immagino, sia in fondo il tuo desiderio... ma sempre dobbiamo rispettare la libertà altrui... e il fatto che quando busso alla porta dei "laureati", come a quella dei "non laureati", tutti aprono, è già una cosa bella, che ci porta su uno stesso piano di confronto e condivisione, che è poi, nel nostro caso, laugurio che Conte ci fa con la Poesia... però se cerchi, tra i commenti del sito, qua e là trovi anche qualche "laureato"... A te che stimo moltissimo, come persona e come poeta, i miei più cari auguri.
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leopoldo attolico
- 27/12/2010 12:50:00
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Corroboranti questi Auguri di Conte . Cè molta vita colma di futuro e di positività. E il disincanto del qui e ora si stempera in brevi paradigmi di felice solarità e di speranza , verso un Oltre finale che tutti li riassume con bella espressività . Ricambiamo gli Auguri a Giuseppe .
Poscritto - Vi siete chiesti come mai la quasi totalità dei numerosi poeti "laureati" presenti tra le "Poesie della settimana" si guarda bene dal commentare i testi altrui ? Ci vorrebbe ( forse ) un sociologo della letteratura , o meglio , un sociologo della devianza , per decifrare e connotare lego che sovraintende a questo comportamento . Rivolgere attenzione alla "concorrenza" ( brutta parola ) , e comunque alla poesia in quanto tale , costituirebbe un segnale edificante di appartenenza , di sensibilità ; in definitiva di amore e di dedizione non partigiana per una materia che occupa e orienta tanta parte della vita di tutti noi . La chiusura verso la creatività altrui denota tristemente povertà spirituale e ipertrofia egotica lontanissime dal mediare un incontro , anche dal punto di vista umano . Proscritto e mortificato dal silenzio . Buon Anno a tutti .
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Giorgina Busca Gernetti
- 27/12/2010 12:05:00
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Grazie per questi ottimistici auguri, soprattutto per il distico "a chi sa che anche la più scura malinconia si trasforma in luce".
Poesia, poesia, poesia nel 2011!
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Loredana Savelli
- 27/12/2010 09:33:00
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Davvero orecchiabile e con un sano ottimismo da cantare a piena voce e diffondere. Bello "a chi risale verso la foce/della vita come i salmoni". Auguri.
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