Se si dialoga in lingue diverse pur con difficoltà ci si può intendere discretamente conoscendo un po' l'uno la lingua dell'altro, se si pensa in modo diverso ci si può fare ciascuno un'idea di come pensa l'altro, se si fanno solo affermazioni apodittiche si fa un monologo che al massimo può corrispondere a un monologo dell'altro. In quest'ultimo caso ognuno alzerà la voce sempre di più illudendosi di sovrastare l'altro. Se invece di pretendere di annientare l'altro o di demolirne l'autostima per silenziarlo, ci si sforzasse di capire non cosa dice ma come pensa l'altro, ci si puotrebbe rispettare a vicenda e ognuno potrebbe uscirne arricchito se non altro di qualche prezioso dubbio. La via della saggezza atraversa le mille e mille tappe del dubitare. Il saggio diverrà allora fiero della sua modestia, ché solo questa è la saggezza che può arricchiree il singolo e porre le basi per il bene comune. (Totò direbbe a questo punto: prendiamo il treno e andiamo a Vicenda!).
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