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al testo di Fiammetta Lucattini
Stracci de verit��
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Lo straccio novo co lo straccio vecchio staveno boni a mollo drento ar secchio. Er regazzetto s'arivorse ar nonno e disse: - Pochi giorni e vai 'n pensione, tu c'hai pulito a pranzo e a colazione. Sei condannato ormai a 'n eterno sonno. - Certo - rispose er vecchio - ma me vanto d'ave' lavato tanta zozzeria senza la presunzione o la follia che bastasse soltanto cambia' l'acqua pe esse più pulito e presentamme senza macchia ar Giudizio Finale de quer Dio che tiene attorno a sé solo lì stracci ch'hanno lavato e cancellato l'Io.
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Angela
- 14/06/2023 11:25:00
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Tanti e tanti complimenti per questa poesia che tanto sarebbe piaciuta a Soave. Lho condivisa con tre amiche che lanno apprezzata e messa sul loro stato. Grazie G
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Maria Musik
- 28/05/2023 10:00:00
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Mi piacciono molto le tue poesie in vernacolo. Il dialetto conferisce ai versi immediatezza e, persino, autorevolezza. La chiusa, intinta nellamara ironia, ci inchioda tutti alle nostre responsabiità, in questepoca che sembra la parata degli Io, dellautocelebrazione e dellautoreferenzialità.
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Emanuele Di Marco
- 25/05/2023 11:17:00
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Riaffiorano le radici... insieme a bei frutti di saggezza verace, direi!
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