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al testo di Marina Pacifici
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Diecimila anni
ti ho atteso mio signore nel palazzo della suprema armonia. Fra petali di loto e orchidee accarezza con baci palpitanti la mia malinconia. Anelante il tuo sguardo come lanterna di soffuso desio in silenzio per Te ardo. Il mio kimono di seta blu notte avvolge nel sensuale incanto ore appassionate alla volta di sognanti rotte. A piedi scalzi sui tatami, nel mare di porpora del desio a intrecciarsi le nostre mani. Bambù, candide giunchiglie e mille gru di carta di riso fremono nel vento al languido sorriso di candidi crisantemi. I miei occhi nei tuoi eloquenti di tenere spemi. Diecimila anni durerà il nostro ardore, nell’abbraccio appassionato all’ombra dei ciliegi in fiore. Sulla pergamena negli ideogrammi dell’anima scrivo il Tuo nome senza ombre o inganni, nella luce del cuore. Ovunque Tu vada il vento d’oriente ti porterà la mia carezza, un bacio profumato di primavera si poserà sui tuoi occhi di giada. Diecimila anni e ancora saremo insieme nel bacio radioso del sol nascente. Diecimila anni nell’emozionato, complice batticuore. Diecimila anni non basteranno a narrare del nostro Amore. Marina Pacifici |
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