Voglio le tue mani intrecciate nelle mie, un attimo in cui si ferma il cuore e il tempo si dilata spaziando l’infinito.
Bello sentire le tue dita giocare a rincorrersi in ghirigori stretti nelle mie, dolci, le tue, morbidamente vellutate, solleticano desideri, nascondendosi poi timide nei palmi delle mie mani.
E tremo, e tremi…
So che sei mia ora che gli occhi non ci bastano.
© copyright 2010 Matteo Cotugno “PoesiAnima” tratta dal mio libro PoesiAnima (Selezione Premio Poesia Alessandro Tassoni 2011)
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Matteo Cotugno
- 17/10/2011 11:14:00
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GRAZIE Roberto per l’apprezzamento, anch’io a volte utilizzo termini medico-scientifici... interessante la tua osservazione sullo spaziare-spazzare.
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Roberto Perrino
- 16/10/2011 20:16:00
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Molto bella mi è molto piaciuta questa poesia, è difficile raccontare l’amore se non si trova il registro giusto. In questo testo, a mio sentire, l’hai trovato. [Al posto di "spaziando l’infinito", il linguaggio matematico che mi è familiare, e che mi è solleticato dall’uso di alcuni termini fisico-matematici (tempo, infinito) mi suggerisce una lettura alternativa: "spazzando l’infinito", perchè visualizzo l’azione di un luogo geometrico che "spazza", cioè copre progressivamente con un movimento isometrico.]
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