Il Melinconismo o Melincolismo ( dal greco antico μέλιγμα [-ατος, τό] sostantivo neutro 1 canto 2 strumento musicale e χολή [-ῆς, ἡ] sostantivo femminile 1 fiele, bile 2 collera, sdegno, odio 3 bevanda amara, assenzio ) è un nuovo movimento artistico letterario ideato e creato dal poeta Michele Gentile. Affonda le proprie radici in uno stato d’animo caratterizzato da perenne smarrimento, tristezza, inquietudine e rabbia per la perdita. Sconforto per qualcosa o qualcuno che si è perduto e di cui si patisce prepotentemente la mancanza. Una persona cara, un amore, un’amicizia importante. Ma anche perdita dei valori. Perdita di innocenza, libertà, dignità. Perdita dell’identità e dei propri diritti. Il Melinconismo assume un carattere più intimo e profondo nello sforzo di metabolizzare questa perdita che diventa inesorabilmente malessere e sofferenza trasformandosi poi in azione, in ribellione. Il melinconista utilizzerà l'elemento artistico in due momenti: rivolgendolo verso sé stesso per contenersi, nel tentativo di elaborare il vuoto e la frustrazione generati dalla perdita, arte quindi come dolore per lenire il dolore, mettendo nero su bianco quelle emozioni che diversamente non sarebbe in grado di governare. Oppure volgendolo contro la società per canalizzare tutto il suo rancore verso il mondo che lo circonda. Arte quindi come collera per lenire la collera contro il sistema. Il melinconista considera la società come un’ incubatrice di nevrosi, ansie e ossessioni che il materialismo e il consumismo contribuiscono ad esasperare. Non c’è speranza nell’insieme perché gli individui sono oramai ostaggi delle loro stesse mancanze. Le persone nella società si peggiorano a vicenda, disattivando capacità critica e libero pensiero. Ecco che la perdita diventa insanabile in un ambiente in cui superficialità e competizione ingigantiscono il disagio individuale. Il melinconista trova conforto nella natura e nella solitudine. E’ ostile al potere che schiaccia i deboli e li confina ai margini dell’esistenza. Il Melinconismo è il movimento delle potenti, radicate, sconvolgenti emozioni e trae forza dall'impeto primordiale dell'artista. E' dunque uno stile essenzialmente crudo, immediato, nervoso e non assertivo, uno stile “sangue e sudore“, di denuncia, di protesta. Nella poesia si manifesta perlopiù con frasi brevi ed incalzanti chiuse da una punteggiatura quasi asfissiante.
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Chiara
- 20/10/2023 14:27:00
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La trovo unottima idea. Un movimento molto interessante. I poeti secondo me hanno sempre il dovere di schierarsi, di gridare forte tutto quello che non va. E questa nostra società e logora, approssimativa, un contenitore privo di contenuti. Chiaramente si ragiona per eccesso ma ho capito esattamente da dove arriva questa esigenza. Complimenti per questa nuova corrente letteraria, proverò a scrivere qualche verso orientato in questa direzione
Chiara
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