I compleanni vanno festeggiati. Penso sia più importante festeggiare un compleanno che il successo di un esame, una promozione, o una vittoria. Festeggiare un compleanno significa infatti dire a qualcuno: <<Grazie perché sei tu>>.Festeggiare un compleanno significa esaltare la vita ed essere lieti per essa. A un compleanno non diciamo <<Grazie per quel che hai fatto, o detto o compiuto>>. No; diciamo: <<Grazie perché sei nato e sei fra noi>>. Ai compleanni si festeggia il presente. Non ci lamentiamo per quel che è accaduto e non speculiamo su quel che accadrà, ma poniamo al centro una persona e vogliamo che ciascuno le dica: <<Ti amo>>. Conosco un amico che al suo compleanno viene preso dai suoi amici, portato nella stanza da bagno e gettato, vestito e tutto, in una vasca piena d’acqua. Ognuno attende con ansia il suo compleanno, anche lui stesso. Non ho idea da dove sia venuta questa tradizione, ma essere preso e <<ribattezzato>> sembra un modo molto bello di festeggiare la propria vita. Siamo resi consapevoli che pur dovendo stare con i piedi per terra, siamo creati per raggiungere i cieli, e che, pur insudiciandoci facilmente, possiamo sempre essere lavati e di nuovo netti, e la nuova vita può ricevere un nuovo inizio. Festeggiare il compleanno ci ricorda la bontà della vita, e in questo spirito in verità dovremmo celebrare il compleanno della gente ogni giorno, mostrando gratitudine, bontà, perdono, gentilezza, affetto. Sono dei modi per dire: <<Ĕ bello che tu sia vivo; è bello che tu cammini con me su questa terra. Rallegriamoci e festeggiamo. Questi è il giorno che Dio ha fatto perché noi esistessimo, ed esistessimo insieme>>. Henri J. M. Nouwen
(da un testo dell'Autore pubblicato per i tipi della Queriniana)
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